domenica, gennaio 29, 2006

Ditelo prima!

Lui era un omone robusto, dalla voce tonante ed i modi bruschi. Lei era una donnina dolce e delicata. Si erano sposati. Lui non le faceva mancare nulla, lei accudiva la casa ed educava i figli. I figli crebbero, si sposarono, se ne andarono. Una storia come tante… ma quando tutti i figli furono sistemati, la donna perse il sorriso, divenne sempre più esile e diafana. Non riusciva a mangiare ed in breve non si alzo più dal letto. Preoccupato il marito la fece ricoverare in ospedale. Vennero al suo capezzale medici e molti specialisti. Nessuno riusciva a capire che genere di malattia avesse. L’ultimo specialista prese da parte l’omone e gli disse:”Direi semplicemente che sua moglie non ha più voglia di vivere”. Senza dire una parola, l’omone si sedette accanto al letto della moglie e le prese la mano. Una manina sottile che quasi scompariva nella manona dell’uomo. Poi, con la sua voce tonante, disse deciso:”Tu non morirai!”. “Perché?” chiese lei, in un soffio lieve. “Perché io ho bisogno di te”. “E perché non me l’hai mai detto?”. Da quel momento la donna cominciò a migliorare. Oggi sta benissimo. Mentre medici e specialisti continuano a chiedersi che razza di malattia avesse e quale straordinaria medicina l’avesse fatta guarire così in fretta.

Non aspettate mai domani per dire a qualcuno che l’amate! Fatelo subito. Non pensate:” Ma mio marito, la mia ragazza, mio figlio, mio padre… lo sa già”. Forse lo sa. Ma tu ti stancheresti mai di sentirtelo ripetere? Non guardare l’ora, prendi il telefono, manda un messaggio:£”Sono io, voglio solo dirti che ti voglio bene!”, Stringi la mano della persona che ami e dillo:”Ho bisogno di te! Ti amo!”. L’amore è la vita. Vi è una terra dei morti ed una dei vivi. Chi li distingue à l’amore.

venerdì, gennaio 27, 2006

Il perdono
Nessuna cosa ti deve rattristare tanto quanto la tua incapacità al perdono. E nulla è così tragico quanto vivere notte e giorno col cuore pieno di rancore ed odio. Qualcuno, o forse molti, ti hanno fatto del male, e poco per volta ti sei disilluso. Non sei più quello di prima. Tu stesso ne sei sorpreso. Non sei più così amabile, generoso, buono. Il tuo affetto si è tramutato in freddezza. La simpatia in antipatia. Dove prima c’era un legame, ora c’è una crepa. Stai male. L’amicizia si è trasformata in inimicizia. Il tuo amore lentamente è diventato odio. Soffri. Ti sei incarcerato. Le tue finestre sono chiuse. Il sole rimane fuori. La vita diventa insopportabile. Nel più intimo di te stesso cerchi la liberazione. Credimi, la strada è una sola: il perdono. Perdona. Costa molto, lo so, però ne vale la pena. Perdonare è generare vita nuova, è nuova gioia. E’ creare nuove possibilità in te stesso e negli altri. Perdonare… dovresti farlo spesso. Di fatto devi perdonare settanta volte sette, sino all’infinito, perché anche tu hai bisogno di essere perdonato.

mercoledì, gennaio 25, 2006


Ottimisti

Gli ottimisti sono esseri strani. Anche se la terra dovesse essere coperta soltanto di cardi, essi vi troverebbero, da qualche parte, un fiore. Sono come uccelli rari che riescono a scoprire un’oasi nel deserto, anche là dove non cresce nulla e tutto è arido e secco.
Quando gli ottimisti si imbattono con la processione di quanti pensano di essere condannati (i pessimisti ovviamente!), cambiano improvvisamente nome. Sono innocenti, sognatori, utopistici. I pessimisti definiscono se stessi realisti, gente che cammina con i piedi per terra. In realtà è come se fossero avvolti nella melma di questo mondo e in un angolo buio da dove non possono vedere il lato soleggiato della vita. Gli ottimisti camminano da tutt’altra parte, essi camminano sul lato amabile. Vanno dove possono vivere e sopravvivere: nel paese dove la gente crede alla gente, dove si vive con semplicità e dove si condivide ogni giorno il pane dell’amicizia.
Gli ottimisti credono nei frutti dell’anima: l’amore, la pace, la gioia. I pessimisti non hanno mangiato mai questi frutti e muoiono ancor prima di morire. Solo gli ottimisti sopravvivono!

Auguro a tutti voi il buonumore necessario per la relativizzazione di tutte le cose. Con un poco di buonumore puoi rendere possibile cose impossibili con poco sforzo, e così molte tempeste passeranno senza tuoni né lampi! Vi abbraccio

martedì, gennaio 24, 2006


Tu sai

Tu sai che gli uomini sono piccoli, poveri, che sono soli, deboli, vulnerabili. Sai che ci sono lacrime che nessuno asciuga. Sai che non vi è maggior tristezza di quella di un cuore incompreso da tutti. Sai che per alcuni la vita è un insopportabile dolore.
Fà il possibile per capire gli uomini e per aiutarli. Entra nella loro sofferenza, nella loro solitudine. Scendi dalla cima dell’autosufficienza verso la valle degli uomini soli ed ammalati.
Sii buono e cerca di capire l’indicibile nostalgia di felicità che, a volte, gli uomini esprimono con ansie e desideri insensati. Costruirai tu stesso la tua felicità! Nella tua solitudine e nella tua debolezza fioriranno deliziosi momenti che ti porteranno oltre il ritmo quotidiano della vita. Avrai un cuore capace di consolare e abbracciare tutti gli uomini.
La consolazione ultima so trova solo nella tenerezza verso tutti gli uomini. Che vivono nel freddo della nostra gelida società, regolata solo da burocrazia e da burocrati.

giovedì, gennaio 19, 2006

Max domanda:

Vorrei innamorarmi ancora, ma proprio non ci riesco. Dopo che la mia ragazza mi ha lasciato non riesco più a ritrovare la passione, non riesco a provare nulla per una ragazza, nulla che possa definirsi amore. E mi viene proprio da pensare che l’amore sia una chimera, forse in realtà non esiste, è solo un’illusione per sentirci meno soli.

Chi conosce la felicità di fare l’amore in piena e cosciente sintonia, nella più ampia e profonda passione, non può più accontentarsi di surrogati, di semplici giochi di corpi o di semplici illusioni della mente. Credo che gli uomini, a differenza di noi donne, riescano a scindere in modo più facile il sesso dall’amore. Questa forse può apparire quasi una condanna ma a mio parere è una benedizione. Max, tu hai sperimentato il Divino, è così che io chiamo la fusione che sussiste tra passione profonda del cuore e le forti emozioni del corpo. Ed ora che non riesci più a viverlo senti di definire l’amore come un’illusione, come un qualcosa che non esiste. Ma tu l’hai provato! Come può non esistere qualcosa che hai provato in prima persona sulla tua pelle, nel tuo cuore? Qualcosa che ti ha fatto vibrare, gioire, e disperare? Ora ti trovi in una terra desolata, dove sembra che tutto sia perduto, dove sembra sia impossibile poter riprovare qualcosa che ti faccia ancora vibrare nel profondo. Ma penso tu sappia già, nel tuo cuore, che solo il tempo può guarire questa ferita che è ancora aperta. L’immagine della tua ex è ancora viva davanti ai tuoi occhi, non puoi negarlo. Devi solo darti tempo. Sei ancora intorpidito nel ricordo di quest’amore passato. Ma non smarrirti nei ricordi, nei rimpianti, perché quando meno te l’aspetti l’amore potrebbe bussare alla tua porta e tu dovrai farti trovare ben sveglio e pronto ad amare ancora e come non mai! Buona fortuna

martedì, gennaio 17, 2006

Gioia domanda:

Cara Saffo, in quest'ultimo periodo sento un tremendo bisogno di amore, di calore... sta diventando quasi un'ossessione, un'angoscia; che cosa devo fare? Grazie

Tante persone, più di quante tu possa immaginare, vivono la tua stessa situazione. Tutti quanti vogliamo essere amati, tutti quanti sentiamo il bisogno di avere una persona accanto d’amare. Perché vuoi essere amata? Perché questo tuo desiderio, questa tua pretesa sta diventando così angosciosa? Qual'é la causa, la radice, il motivo di pretendere che qualcuno ti ami? Perché? E' perché ti senti sola? E' perché senti che se nessuno ti ama non hai alcuna ragione d'essere, alcuna ragione di vivere? E' perché senti che se sei amata puoi crescere, fiorire, essere felice?...O è forse perché in te stessa non sei niente ?! Quel “te stessa” non è niente ma sai bene che se qualcuno ti amasse diventerebbe subito qualcosa, qualcosa di bello? Credo fortemente che questo tuo stato, questa tua, come tu stessa chiami, ossessione, nasca da una disperata solitudine. La solitudine credo sia una delle maggiori cause che provocano in noi la forte necessità che qualcuno ci ami. E finché la solitudine persiste attorno e dentro di noi permarrà l’esigenza che qualcuno ci ami. Una cosa ho imparato nella vita e cioè che l'amore non è qualcosa che si possa chiedere. L’amore non è qualcosa che si possa mendicare! Ciò significherebbe che stiamo dipendendo da qualcuno. E quando si sente il bisogno di dipendere da qualcuno è perchè in noi non c'è amore. Non c’è amore per la nostra stessa persona in primo luogo! Per uscire da questo tuo stato di sofferenza devi solo iniziare ad amare te stessa. Ad accettare te stessa, ad essere l’artefice delle tue azioni, senza doverti sempre appoggiare a qualcun altro per ogni tua scelta, ogni tua azione. Ama te stessa e vedrai che non avrai più necessità di mendicare amore e questo perché l’amore verrà da se. Una persona non potrebbe mai amarti se tu stessa non lo fai! Se tu stessa non ti accetti per quella che sei! Liberati dalla solitudine che ti incatena e quando ti guardi allo specchio regalati un bel sorriso. La tua anima ne ha bisogno! Impara ad amarti e a prenderti cura di te. Vedrai che quel senso d’angoscia pian piano svanirà perché sarai occupata a prenderti cura della tua serenità! E ben presto, senza nemmeno renderti conto, ti ritroverai tra le calde braccia della persona che hai sempre cercato, desiderato, voluto. E allora capirai che l’amore non è un senso di vuoto che quasi ti soffoca ma una sensazione di completa pienezza e serenità.

Mi ha fatto immenso piacere poter rispondere a Gioia, spero di poterle esse stata d’aiuto. Se qualcun altro desiderasse pormi qualche domanda o controbattere ciò che dico, sarò felicissima di rispondere! Vi abbraccio forte

lunedì, gennaio 16, 2006

Per riflettere

Oggi voglio regalarvi una frase perché possa farvi riflettere. Non ricordo dove l’ho letta ma credo sia una fra le più belle affermazioni che io abbia mai letto.

Noi pensiamo molto meno di quanto sappiamo. Sappiamo molto meno di quanto amiamo. Amiamo molto meno di quanto si possa amare. E così siamo molto meno di ciò che siamo.

venerdì, gennaio 13, 2006

Saper vedere

Cosa significa amare? Significa vedere una persona, una situazione, un oggetto per ciò che è realmente, non per come lo immaginate. E dare a quella persona, quella situazione, quell’oggetto la risposta che merita. E’ praticamente impossibile affermare che una persona ama, se non è nemmeno in grado di vedere la persona, la situazione o l’oggetto che gli sta innanzi!
E cosa ci impedisce di vedere? Il nostro condizionamento… I nostri concetti, le nostre categorie, i nostri stupidi pregiudizi, le etichette che abbiamo ricavato dalla nostra cultura e da tutte le esperienze passate.
L’impresa di vedere è realmente la più ardua che un essere umano possa intraprendere, perché richiede una mente disciplinata ed attenta. Ma la maggior parte della gente, invece, preferisce crogiolarsi nella propria pigrizia mentale piuttosto che prendersi la briga di vedere ogni persona, ogni cosa nella sua attuale freschezza.
E voi, siete capaci di vedere??

domenica, gennaio 08, 2006


Amore
E’ sentire scalpitare in pieno petto quell’ardore che consuma ogni ragione, ogni certezza,
per gettare l’anima in quell’immensa valle di splendida perdizione, che è dolce naufragio in un mare di tempesta dei sensi, corsa a perdifiato tra fiamme alte ed ardenti.
E’ passione, è desiderio, è volontà di possedere ed essere posseduti.
E’ ardire a qualcosa di sempre più grande sempre più forte, è impazzire, è sprofondare nel calore delle sue braccia, nel fuoco delle sue labbra…

mercoledì, gennaio 04, 2006


Noi due

Io, donna
Per accogliere i tuoi sogni nel cavo delle mani, per difenderti la notte dalla caduta d’ideali, dalla triste risonanza dei progetti non realizzati nell’aspra corrida dell’esistenza.

Tu, uomo
Per donarmi quella pace amichevole ed il ristoro paterno, tra le tue braccia che mi circondano di coraggio, per dirmi la dolcezza della mia missione d’inesauribile seminatrice di vita.

Io, donna
Per perdonare la tua superbia di primate, per addolcire la crudeltà delle tue guerre, per istillarti il doloroso senso del limite, e accendere nelle tue pupille inquiete la temeraria fiamma della misericordia.

Tu, uomo
Per ammirare questa mia mancanza di calcolo, la fantasia di universi concentrici, il disinteresse magico, per depositare nel mio grembo quel geloso seme che racchiude il tuo segreto virile.

Noi due
Un uomo ed una donna per liberarci dalla schiavitù di sperare solo in noi stessi, per coltivare nell’attesa feconda, la nostra fame d’infinito.

martedì, gennaio 03, 2006


Non si parla di favori, qui si parla d'Amore!

Su richiesta di qualche mio assiduo lettore inserisco questo post in cui riporto la mia risposta ad un commento fatto al precedente post.

Io non parlo di favori. Io parlo d’Amore. Con l’affermazione “Costa dir sempre di si” intendo quelle situazioni per cui diamo precedenza alla volontà dell’altro, ai suoi bisogni, alle sue necessità; a volte ci scoccia farlo ma lo facciamo, per compiacerlo, per stargli accanto, per non abbandonarlo, per un’infinità di motivi. Per questo dico che a volte “Costa dir sempre di si”, per compiacere il tuo partner devi rinunciare a qualcosa per te, eppure per quanto costi quel “Si”, sai che hai fatto del bene, a te, al tuo partner, soprattutto al vostro Amore!Per quanto riguarda il dire sempre “E’ colpa mia” intendo quelle situazioni per cui a volte bisogna farsi proprie anche le colpe dell’altro. Magari per te è impensabile, perché razionalmente e logicamente tu sbagli tu chiedi scusa, io sbaglio ed io chiedo scusa ma sai ci sono delle volte per cui l’io ed il tu devono scomparire. L’altro non è qualcuno su cui scaricare tutte le responsabilità del rapporto in caso di un suo errore, non è qualcuno a cui bisogna fare ramanzine e con cui fare i duri perché deve capire, deve cambiare modo d’essere, deve omologarsi a me e al mio modo di essere-pensare-agire. Sono contraria a questi rapporti io-tu. In un rapporto si è una cosa sola. Se tu sbagli, la colpa è anche mia. Se io piango per qualcosa che non va è anche responsabilità tua. Se tu soffri è mia responsabilità. E questo perché in un rapporto tu sei me ed io sono te. Questa è la concezione più alta d’Amore a mio parere. Questa in cui si è capaci di dire “E’ colpa mia” seppur sia l’altro a sbagliare e questo perché ti senti in parte causa del suo sbaglio… E’ una cosa splendida…

Conosco una coppia di anziani. Marito e moglie sposati da 60 anni. 60 anni!! Ebbene, 40 anni fa lei ha tradito lui. Sì. Lui non c’era mai, il lavoro lo portava per giorni via da casa. Quando tornava da lei era sempre troppo stanco per donarle una carezza, una dolce parola, un gesto che potesse ricordarle che lui era l’uomo che l’amava. Lui era preso da lui e dal suo lavoro e non si accorgeva più che stava perdendo il suo indispensabile. Così che un giorno lei notò le attenzioni di un altro uomo che mai aveva notato. Quell’uomo riusciva a darle quello che suo marito per anni oramai si dimenticava di mostrarle… e cedette. Sbagliò, eccome se sbagliò. Pianse tanto, si maledì. Non appena il marito tornò a casa lei glielo disse. Lui non le parlò per 4 giorni. 4 infiniti giorni. Ed il quinto sapete che ha fatto??? E’ andato da lei e sapete che le ha detto?? “Perdonami”… sì, “Perdonami”!!! Lei sbagliò ma lui si ritenne responsabile dell’errore della moglie e si accorse di come avesse perso di vista l’essenziale. Da quel giorno iniziarono una nuova vita. Decisero di risposarsi. Ed è splendido guardarli e vedere nei loro occhi un amore infinito.. poche volte si riesce a vedere un tale luccichio negli occhi di due innamorati. Lui la sorprende ancora con rose e carezze ed il loro amore è forte più che mai.

Bisogna essere umili in Amore, bisogna sapersi guardare negli occhi e prendersi per mano. Bisogna saper dire “E’ colpa mia” anche quando l’apparenza dice di no, anche quando l’orgoglio dice di no.

Capite ora cosa intendo con queste affermazioni??