martedì, ottobre 23, 2007


Voglio tornare bambino, voglio annusare la Coccoina, voglio spalmarmi il Vinavil e poi togliermelo come se fosse una pellicina. Voglio usare i pennarelli per poi avere tutte le dita piene di piccole striscette colorate. Voglio rubare la merenda ai grandi. Voglio credere che il mio soldatino si sposti all'ultimo momento e schivi il proiettile. Voglio credere che l'astronauta è un lavoro che si può fare solo di notte, perché di giorno non ci sono le stelle per atterrare. Voglio credere che un mio amico è un mio amico per sempre, e non ti tradisce mai. Ma soprattutto voglio credere che Babbo Natale il carbone te lo porta solo se sei stato cattivo.

"Esco a fare due passi", Ed. Mondadori, 2000

Si, voglio tornare bambina. Voglio riappropriarmi della mia innocenza, della mia spensieratezza.
Non voglio avere più problemi. Non voglio più avere un capo a cui rendere conto, nè una collega bastarda da cui difendermi. Non voglio più saperne nulla di nulla. Nè di lavorare. Nè di dovermi alzare alle 6.50 ogni mattino. Nè di dover fare sempre la stessa stramaledetta strada ed incontrare sempre le solite facce noiose.
Non voglio più passare 12 ore della mia giornata in un posto di fantomatico prestigio ma reale bunker di tristi bassezze. Basta auto, assicurazione da pagare. Basta spese su spese. Basta pensieri su pensieri!

Basta con tutto questo schifo.

Voglio davvero tornare bambina. Ritornare a scuola, stare con gli amici. Ridere, scherzare.
Attendere l'arrivo dal lavoro di papà e corrergli incontro per un bacio. Farmi coccolare tra le braccia della mamma, certa che nulla potrebbe farmi del male.
Voglio tornare bambina. Stendermi nell'erba appena tagliata e annusarne il profumo a pieni polmoni. Prendere la Graziella rossa e correre a perdifiato per le stradine di campagna.

Devo ancora capire cosa ci sia realmente di bello nel diventare adulti.
Forse lo scoprirò solamente nel momento in cui mi sentirò realizzata come donna. Quando gli sforzi di questi ultimi anni verranno ricompensati. Quando tutte queste lacrime versate, questo desiderio soppresso, quest'energia smorzata verranno ricompensate.

Quando mi guarderò allo specchio e sorridendo mi dirò "Tu vali davvero".

Ma fino a quel momento... chiuderò ancora ed ancora gli occhi e mi rivedrò lì, bambina, seduta sulla seggiolina di vimini che amavo tanto, con il mio libro preferito di fiabe in mano, a sognare.. sognare.. sognare..

3 Comments:

Blogger NauSicaa said...

dolce Saffo
è dura eh, diventare adulti?
Tante cose mancano anche a me, ma altre davvero no.
...ti auguro di ritrovare presto il gusto di fare ogni cosa che fai... e vedrai che di diventare grande non avrai più paura.

PS: La seggiolina e il libro di fiabe le puoi sempre portare nel cuore

11:55 AM  
Blogger QueeภMคrψ said...

Sai qual'è la cosa buffa, cara s.?
Che, a suo tempo, non desideravo altro che diventare grande. Lavorare, guadagnare, essere indipendente, fare quello che i grandi potevano fare ed io no.
Buffa la vita.. buffa davvero..

12:08 PM  
Blogger Unknown said...

Anch'io vorrei tornare bambino per poter dire ancora che ho paura del buio, per poter nascondermi tra le braccia di mia mamma. Vorrei ancora sentire il campanello della bici di mio padre che mi avverte che torna dal lavoro.
vorrei...ma non so se davvero lo vorrei tornare bambino. mario b.

10:26 PM  

Posta un commento

<< Home